La mostra ci confronta con la vita e la morte e ci porta dalla celebrazione dell'attimo sensuale alla fugacità e alla fine dell'esistenza. Il loro punto di partenza è costituito da un ciclo di 25 rappresentazioni della Morte, realizzate nel 1543 sul modello delle famose xilografie di Hans Holbein il Giovane per il castello vescovile di Coira. Per il Museo d'arte dei Grigioni l'apertura del Museo del tesoro della cattedrale di Coira è l'occasione per dedicare una propria mostra al tema della "Danza macabra". Invece di seguire la tradizione iconografica del confronto della vita con la morte, la mostra è incentrata sulla danza, sul movimento, sull'estasi e sulla metamorfosi fino alla dissoluzione nella morte. La mostra copre un arco temporale che spazia dall'Antichità al presente e contrappone opere d'arte figurativa a oggetti di importanza storico-culturale, comprende tutti i media fino alla cinematografia e integra elementi della cultura pop.
La mostra curata da Stephan Kunz e Stefan Zweifel parte dal momento del movimento e attraverso opere di Jackson Pollock, Willem de Kooning, Jean Tinguely, Rebecca Horn e Daniel Schmid mostra come nel movimento vengano dissolte le basi sicure della nostra esistenza. Da una parte la mostra conduce in una camera delle meraviglie tutta all'insegna del memento mori e che unisce oggetti di importanza storico-culturale a opere che spaziano da Albrecht Dürer ad Andy Warhol. Dall'altra parte la mostra segue la dinamica della danza spinta dalla lussuria e dalla trascendenza metamorfica del corpo nelle opere di Auguste Rodin, Gustav Klimt e Yves Klein, di Man Ray e Markus Raetz, di Vaslav Nijinsky, Sophie Taeuber-Arp e Maurice Béjart. Partendo dall'antico culto della morte e da giochi di mistero, essa conduce però anche da profonde immagini di fiabe di Hans Christian Andersen nel mondo del cabaret.